Il tè in estate? Lo infondiamo a freddo!

Quando arriva la calura estiva, è normale che passi un po’ la voglia di utilizzare il bollitore e di bere tazze fumanti di tè. Ma basta cambiare metodo di preparazione e il tè diventa un ottimo alleato per dissetarci e rifrescarci in modo salutare e con gusto anche in estate!

Infondere a freddo, infatti, è un modo molto semplice per poter continuare a godere della bontà dei nostri tè preferiti anche quando le temperature all’esterno sembrano proibitive.
Come si fa? Ecco una rapida guida.

Come si prepara un’infusione a freddo

  1. Scegliamo il tè che vogliamo preparare: per le infusioni a freddo, i più indicati sono i tè verdi, gli oolong a bassa ossidazione come il Tie Guan Yin e i tè bianchi come il Silver Needle
  2. Per 1 litro di acqua, misuriamo 12-15gr di foglie di tè e mettiamole in una teiera di vetro
  3. Versiamo sulle foglie 1 litro di acqua a temperatura ambiente (acqua filtrata o con residuo fisso molto basso)
  4. Tappiamo la teiera e mettiamola in frigorifero con il tè in infusione, lasciandola al fresco per 3-5 ore
  5. Trascorso questo tempo, estraiamo la nostra teiera dal frigorifero e filtriamo in una brocca, eliminando le foglie
  6. Il nostro tè freddo è pronto per essere servito!

Anche il tè nero può essere infuso a freddo, ma dal momento che questa tipologia di tè si esprime al meglio con acqua ad alte temperature, il rischio è che non si sviluppino in tazza l’aromaticità e la pienezza di gusto che desideriamo. Se vogliamo provare a infondere a freddo un tè nero, possiamo ottenere una variante gustosa e rinfrescante aggiungendo al tè in foglia della frutta estiva, lavata e tagliata a pezzi, come pesche o mango. Al termine dell’infusione, quando estrarremo la teiera dal frigorifero, possiamo decidere di filtrare assieme alle foglie anche la frutta, oppure di lasciarla nel nostro tè come fosse una sangria… analcolica!

Koridashi: la tecnica giapponese per infondere con il ghiaccio

Avete letto bene: si può infondere il tè in foglia utilizzando il ghiaccio al posto dell’acqua! Questa tecnica di matrice giapponese darà come risultato un liquore dolcissimo e molto umami, riducendo al minimo l’amarezza del tè. Proprio per esaltare la nota umami, per questo tipo di infusione consigliamo di usare tè giapponesi come un gyokuro, un kabusecha o un buon sencha.

Ecco tutti i passaggi per sperimentare questa tecnica di infusione alternativa:

  1. Prepariamo una ciotola capiente o una kyusu (la tradizionale teiera giapponese con manico laterale)
  2. Riempiamo il recipiente con i cubetti di ghiaccio precedentemente preparati con acqua filtrata
  3. Pesiamo il tè: l’ideale è 2.5gr per 200 ml di acqua, in base alla capienza del recipiente scelto
  4. Versiamo il tè in foglia sopra ai cubetti di ghiaccio e lasciamo che questi si fondano completamente
  5. Quando tutto il ghiaccio si è trasformato in acqua, possiamo filtrare il tè e servirlo. Per un gusto più intenso, possiamo anche lasciarlo riposare in infusione per altri 2 minuti prima di filtrarlo.

I vantaggi dell’infusione a freddo

Oltre alla semplicità della procedura in sé e al fatto di ottenere una bevanda naturale e rinfrescante, l’infusione a freddo darà un tè dal gusto più dolce. La caffeina e le catechine, responsabili di amarezza e astringenza, vengono infatti rilasciate principalmente con le alte temperature: se infondiamo con acqua a temperatura ambiente, poi ulteriormente refrigerata dalla permanenza in frigorifero, i livelli di caffeina e di catechine amare contenuti nel nostro tè saranno molto bassi.
Non si perderà invece la L-Teanina, estratta anche a temperature inferiori: si tratta di un amminoacido che favorisce il rilassamento e che contribuisce ad addolcire il profilo aromatico del tè. Il tè infuso a freddo risulterà quindi anche meno eccitante e perfetto per essere gustato in ogni momento della giornata.

Tè freddo e medicina tradizionale cinese

Facendo riferimento alla medicina tradizionale cinese, scopriamo invece che con “tè freddo” non si intende esattamente quello di cui abbiamo parlato sin qui.

Per la medicina tradizionale cinese, infatti, non è la temperatura a determinare se un tè sia da considerarsi caldo o freddo, bensì la tipologia stessa del tè. Ad esempio, i tè verdi, i bianchi e i puer sheng sono considerati “freddi” (yin), mentre i tè rossi e i puer shu sono considerati “caldi” (yang). L’ideale, nell’ottica bilanciare le due energie yin e yang, è quella di assumere un tè che ci aiuti a rinfrescarci o a riscaldarci a seconda delle nostre necessità, per raggiungere un equilibrio del nostro Qi (ne parliamo qui).

Secondo la medicina cinese, inoltre, è in generale consigliabile evitare bevande troppo fredde: piuttosto che l’estrazione a freddo in frigorifero, seguendo questo principio è preferibile preparare invece il tè con acqua a temperatura ambiente, lasciando le foglie in infusione per 40-45 minuti e consumando il tè subito dopo l’infusione. Chi lo desidera, trascorse 2-3 ore può mettere il tè restante in frigo per consumarlo successivamente un po’ più fresco.

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