Tè Oolong: draghi neri e altre leggende

Cosa sono i tè oolong?

La categoria dei tè oolong è estremamente affascinante, poiché accoglie al suo interno tè dalle fragranze e dai sapori molto diversi: si va dai tè dai più delicati e floreali a quelli più intensi e tostati. A cosa è dovuta tutta questa varietà?

L’oolong è un tè semi-ossidato, ovvero sottoposto a un’ossidazione parziale che può essere bassa (10-25%), media (30-50%) oppure alta (60-80%), portando a risultati organolettici molto differenti. Più il tè viene lasciato ossidare, più assumerà i caratteri di un tè rosso con note avvolgenti, tostate e dolciastre. Gli oolong a bassa ossidazione, invece, hanno note più delicate e floreali che ricordano la freschezza e l’eleganza dei tè verdi.

Cosa significa “Oolong”?

Questa parola è una traslitterazione occidentale alternativa di “Wu Long“, che in cinese significa “Drago Nero“. E come spesso accade nel mondo del tè cinese, ci sono molte leggende che ammantano di mistero la nascita e il nome di questo tipo di tè.

La leggenda del Drago Nero

Si narra che, sotto la Dinastia Ming (1368 – 1644), un contadino intento a raccogliere il tè nel suo giardino si ritrovò faccia a faccia con un enorme drago nero, simbolo di buon auspicio secondo la cultura cinese. Terrorizzato, l’uomo fuggì a gambe levate, lasciando alla mercé del drago il raccolto della giornata. Il giorno seguente, tornando nello stesso punto dove aveva incontrato il drago, il contadino si accorse che le foglie di tè verde abbandonate al suolo avevano assunto una colorazione strana ma affascinante: color giada con punte d’oro alle estremità. Incuriosito, le portò a casa e le infuse, preparando un tè che si rivelò delizioso e che, in onore del drago nero che aveva contribuito alla loro trasformazione, fu chiamato tè Wu Long.

Un guerriero distratto

C’è un’altra leggenda che racconta la nascita di questo tè e che narra la storia di un uomo cinese di nome “Drago”. Drago era un abile guerriero dalla pelle scura, che un giorno andò a caccia portando con sé del tè verde. Scorgendo un cervo, egli si lanciò all’inseguimento dell’animale, senza preoccuparsi troppo delle foglie di tè che recava con sé. Ad un certo punto, sentendosi affaticato, il guerriero si fermò per un breve riposo e per concedersi una bevuta di tè: scoprì però che le foglie – sottoposte a urti e scossoni durante la movimentata battuta di caccia – si erano parzialmente ossidate, assumendo tonalità ramate. Drago non si fece scoraggiare e assaggiò lo stesso il tè, trovandolo buonissimo: il liquore aveva ora una rinnovata dolcezza e una fragranza avvolgente che lo resero entusiasta. Da allora quel tè semi-ossidato si diffuse e venne chiamato Wu Long, proprio in onore di Drago, abile guerriero dalla pelle scura.

Tè Oolong: un nome scritto nelle foglie

C’è infine un motivo forse più pratico che può aver portato alla scelta del nome Wu Long e che fa riferimento in particolare agli oolong ad alta ossidazione (dal 60% in su).

Se osserviamo attentamente le foglie di uno Shui Xian, magnifico oolong di roccia dei Monti Wuyi, possiamo vedere come queste siano di colore bruno, quasi nero, e abbiano una forma arrotolata, lunga e sinuosa. Non ricordano anche a voi le spire di un drago nero?

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