C’era una volta… il tè!

Come nasce il tè?

Il tè nasce in Cina come sostanza medica (erba medicinale) per uso esterno, ma anche per fare decotti. Finisce successivamente nelle zuppe e solo infine si evolverà nell’infuso che oggi conosciamo. La prima menzione del tè in un testo scritto risale al 200 a.C. in un trattato di farmacopea.

Il tè come infuso venne scoperto e apprezzato dalla dinastie imperiali cinesi per il suo gusto particolare, mentre dai monaci buddisti venne utilizzato anche per il suo potere nervino durante le loro pratiche meditative.

Il tè quindi, pur avendo origini contadine, divenne popolare grazie alla spinta della casta imperiale e di quella religiosa. Il principale responsabile che incentivò questo passaggio e la nomea del tè fu Lu Yu.

Il canone del tè (Cha’ Ching) di Lu Yu è il più importante libro sul mondo e la cultura del tè. Il testo è stato molto probabilmente composto tra il 758 e il 761 d.C. e si tratta del più antico volume esistente su questa bevanda. Con questa opera Lu Yu formalizzò definitivamente il metodo di preparazione della perfetta tazza di tè, che abbandonò definitivamente la connotazione di erba medicinale o pianta impiegata nelle zuppe. Sotto l’influenza di Lu Yu e della dinastia Sung il tè gioca un ruolo preponderante nella civiltà cinese: è parte del tesoro imperiale, viene usato come moneta di scambio. In questo periodo le foglie vengono pestate fino a ridurle in polvere finissima; questa viene messa in una ciotola e, con l’aggiunta di acqua calda, sbattuta con un frustino di bambù fino a farla schiumare. Il rituale molto preciso, oggi sopravvive solo in Giappone nella Cerimonia del tè (Cha no yu) per la preparazione del Tè Matcha.

Il tè fu introdotto in Giappone intorno al 1100 d.C.

Con l’invasione mongola in Cina e l’avvento della dinastia Ming, scompare questa tipologia di tè triturata. Siamo intorno al XIII secolo e la foglia in questo momento viene fatta essiccare al sole, poi viene lasciata solo pochi minuti in infusione in acqua non troppo bollente.

L’avvento del tè in Europa.

Il tè approda in Russia intorno al 1600 donato dall’imperatore mongolo allo zar di Russia. In Europa in realtà si era diffuso già alla fine del 900 d.C. per le varie contaminazioni derivanti dalla via della seta, ma la completa diffusione avviene intorno al 1500, quando in Olanda e in Portogallo spopolava il commercio marittimo. Anche in questo caso il tè veniva però veicolato dai medici come infuso che potesse curare tutti i mali.

Un ulteriore passo avanti nella diffusione di questa bevanda si ha con l’affermarsi della Compagnia delle indie orientali intorno al 1600. Mentre nel 1662 Carlo II e Caterina di Braganza, appartenete alla famiglia reale inglese, incoraggiano il consumo di tè in Inghilterra.

Il consumo del tè in Gran Bretagna crebbe moltissimo e si impose come costume nazionale grazie anche a Anna di Bedford che introduce il 5 o’clock tea come terzo pasto della giornata, per sopperire al vuole che intercorreva tra la colazione e la cena, accompagnato quindi da biscotti e dolci e zuccherato per dare energia. Nelle fasce operaie il tè diventa una vero e proprio diritto a prendersi una pausa lavorativa.

Controversa è l’origine dell’aggiunta di latte o limone, così British e tipica del teatime. Resta inusuale la scelta del limone non viene mai usato dai cinesi.

Il tè inoltre ha fatto parte di diversi e curiosi avvenimenti nel corso della storia, anche nel mondo occidentale. Non possiamo non ricordare il Boston Tea Party. Fu un atto di protesta dei coloni americani, in risposta al continuo innalzamento delle tasse, promosse dal governo britannico. Una compagine di giovani americani si imbarcò a bordo della navi inglesi ancorate nel porto di Boston. Una volta a bordo furono gettarono in mare le casse di tè trasportate dalle navi.

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